Una volta nella vita può capitare a tutti di soffrire di reflusso gastroesofageo. Si tratta di un disturbo molto comune, che può presentarsi in qualunque momento della giornata e si stima che interessi circa 4 milioni di italiani.
Nel corso dell’approfondimento, il Dottor Alessandro Carollo illustrerà come è possibile trovare sollievo al disturbo gastroesofageo con l’osteopatia.
Disturbo gastroesofageo: che cosa sapere
Prima di scoprire come l’osteopatia possa essere una soluzione efficace al tuo disturbo, è importante sapere come funziona la digestione.
Nello specifico, il cibo che ingeriamo ad ogni pasto raggiunge lo stomaco passando dall’esofago, attraverso lo sfintere esofageo inferiore o cardias.
Si tratta valvola con una funzione molto importante. Quella di aprirsi e chiudersi al fine di agevolare il passaggio di liquidi e solidi, impedendo che il contenuto dello stomaco risalga verso l’esofago.
In presenza di un’alterazione anatomica o di un malfunzionamento di questa valvola, il cibo tende a risalire lungo l’esofago. Il contenuto dello stomaco è ricco di succhi gastrici altamente acidi, che irritano l’esofago dando origine ad una serie di disturbi.
La cura del reflusso gastroesofageo
La cura del reflusso gastoesofageo e l’osteopatia viscerale sono un binomio vincente.
L’osteopatia è in grado di allentare le tensioni a livello del cardias, riequilibrare i diaframmi corporei e in particolare quello addominale garantendo un’ottima cura dei sintomi e quindi dei disagi del paziente.
Quando si soffre di disturbo gastroesofageo è fondamentale dare una stimolazione a livello neurovegetativo tramite i segmenti vertebrali che innervano le strutture esofagee e gastriche e tendere l’esofago.
L’osteopata Alessandro Carollo potrebbe quindi effettuare manipolazioni su strutture non strettamente connesse con le sedi del problema ma che nell’omeostasi globale del paziente risultano perturbanti e quindi da riequilibrare.
Per affrontare il reflusso gastroesofageo è inoltre possibile suggerire al paziente di adottare alcuni accorgimenti per favorire la riduzione dei sintomi: diminuire il peso corporeo se elevato, smettere di fumare, evitare la posizione clinostatica (distesa) elevando ad esempio la testiera del letto, evitare il caffè, gli alcolici, il cioccolato, la menta e gli altri alimenti che il paziente ricolleghi spontaneamente al sintomo (in generale quelli più artefatti e quelli più ricchi di grassi).