Parliamo di osteopatia in gravidanza, molto utilizzata e senza dubbio benefica. Cerchiamo di rispondere ad un quesito: è possibile un trattamento nei primi tre mesi di gestazione?
Osteopatia in gravidanza
Sappiamo già che l’osteopatia in gravidanza è senza dubbio possibile e non rischiosa. Conosciamo anche, però, i rischi che una donna incontra nel primo trimestre di una gestazione. Che cosa si può fare a tal proposito nei primi mesi? Il trattamento osteopatico dovrà tenere, ovviamente, conto delle modifiche che avvengono nel corpo della donna, sia dal punto di vista strettamente fisico che ormonale.
Una delle fasi più delicate, come dicevamo, è quella del primo trimestre. Vi è la fase della fecondazione, della migrazione dell’ovulo fino alle tube, dove andrà ad arrivare alla parete dell’utero. Qui avverrà l’attecchimento, per svilupparsi nella placenta. E’ una fase molto delicata, dove vi è il massimo rischio di aborto. Per questo, anche il trattamento dell’osteopata dovrà essere molto delicato.
Il trattamento dell’osteopata, in questi mesi, dovrà essere utile per migliroare la circolazione dei fluidi. Si dovrà evitare di agire in modo diretto sul sistema osseo, su quello del bacino e del basso ventre, per ovvi motivi, ma si potranno effettuare altri trattamenti.
Importante, ad esempio, è lavorare sul diaframma, per riequilibrare i liquidi tra la zona addominale e quella toracica. Sarà utile cercare un equilibrio nella contrazione e nella mobilità di questo ultimo, passando poi all’equilibrio da ricercare tra il diaframma e lo sterno. Le tecniche utilizzate sono quelle funzionali, oppure tecniche di riequilibrio in sensoriale: sarà, infatti, importante avere un approccio meno invasivo possibile.
Ancora, sarà possibile andare a lavorare sulla base cranica e sfeno basilare, per testare la libertà di movimento e correggerne eventuali disfunzioni. In questo modo, i tessuti saranno più mobili ed elastici. Infine, può essere utile la compressione del quarto ventricolo, che non deve essere effettuata assolutamente in forzatura. Si tratta di una procedura che cerca di rallentare il movimento di espansione della squama occipitale durante la fase di flessione craniosacrale. In questo modo, la futura mamma avrà benefici nella stimolazione dell’ipofisi, dell’ipotalamo, nel circolo ematico, nella capacità immunitaria e nel metabolismo in generale.