Sappiamo bene che tra i traumi articolari diffusi tra gli atleti, e non solo, la distorsione alla caviglia ricopre una percentuale abbastanza elevata. In questa guida andremo ad analizzare le cause e tutti i possibili rimedi.
Distorsione caviglia
Oltre che dolorosa, la distorsione alla caviglia potrebbe essere un trauma particolarmente difficile da curare. Questo infortunio muscolo-scheletrico si presenta specialmente durante l’attività sportiva, in seguito ad un movimento innaturale della caviglia. L’entità dell’infortunio, che può provocare lesioni o rotture di muscoli, legamenti o tendini che compongono la caviglia, dipende dall’energia esercitata sulla parte interessata.
Alla base di questo genere di infortunio, molto comune soprattutto ai cestisti, vi è sempre un trauma dovuto spesso ad un atterraggio scorretto in seguito ad un salto. Nello specifico, questo trauma articolare si verifica nell’articolazione che collega tibia e perone con il primo osso del piede, ossia l’astralago, in seguito a due generi di movimenti che non corrispondono al tipico range di articolarità:
- Inversione, quando la pianta del piede si sposta eccessivamente verso l’interno;
- Eversione, quando la pianta del piede si sposta eccessivamente verso l’esterno.
Il primo genere di torsione è quello più comune, mentre il secondo è quello che generalmente può portare a lesioni più gravi in virtù della scarsa mobilità fisiologica che vi è alla base.
Distorsione alla caviglia rimedi
Per ridurre i tempi di convalescenza e soprattutto migliorare le performance sportive dell’atleta che ha subito questo genere di infortunio è fondamentale ricercare i modelli disfunzionali, guidando l’interessato verso il raggiungimento dell’equilibrio salutistico. In quest’ottica funge da valida alleata una specifica cura osteopatica, in grado di predisporre trattamenti manuali in modo da indirizzare l’atleta verso stili comportamentali adeguati a livello neuro-muscoloscheletrici.
Protocollo PRICE
In presenza di edemi e gonfiori viene applicato innanzitutto un protocollo medico, detto “PRICE”, che segue 5 fasi distinte:
- Protezione: immobilizzazione della parte del corpo vittima del trauma;
- Riposo: evitare ulteriori sforzi sulla parte coinvolta;
- Ghiaccio: utilizzo di ghiaccio, non applicato direttamente sulla pelle, per una durata di 20 minuti;
- Compressione: comprimere l’area interessata nelle 24/48 ore successive all’infortunio;
- Elevazione: agevolare il ritorno venoso posizionando in alto la parte interessata dal trauma.
Trattamento osteopatico
Nel momento in cui l’edema ed il gonfiore sarà praticamente svanito seguiranno terapie strumentali e manipolative personalizzate in base alla tipologia di trauma e al tipo di attività svolta dalla persona vittima dell’infortunio. Il lavoro manuale, successivo alla terapia strumentale volta a diminuire l’infiammazione, ha come scopo primario il pieno recupero dell’articolarità in modo da permettere alla caviglia di ritrovare tutti i movimenti possibili senza accusare nessun dolore.
Il passaggio successivo sarà volto, invece, a migliorare la stabilità della caviglia con l’obiettivo di prevenire ricadute ed eventuali distorsioni croniche. Infatti, in mancanza di un trattamento osteopatico, molti pazienti riscontrano scarsa flessibilità dell’arto coinvolto dal trauma e costanti disagi e fastidi. Un massaggio osteopatico applicato sul legamento può migliorare la qualità di vita e ridurre notevolmente i tempi di recupero.