La sindrome da stanchezza cronica è un disturbo cronico che causa nel paziente dolori muscolari e articolari diffusi, confusione mentale e un’innaturale sonnolenza.
Conosciuta anche come Encefalomielite Mialgica, precedentemente veniva chiamata Nevrastenia o Neurastenia: ad oggi non esistono ancora cause ben precise che possano portare all’insorgenza di tale patologia.
Le cause potrebbero essere riconducibili ad un infezione di tipo virale, a difetti appartenenti al sistema immunitario, a sbilanciamenti ormonali o a problematiche di natura psicologica.
Quello che è certo però è che la sindrome da stanchezza cronica può essere curata e trattata mediante l’osteopatia. L’approccio osteopatico prevede di agire sul Sistema Nervoso Simpatico, molto spesso affaticato da stress, allergie o infezioni.
In particolare sembrerebbe che tale sindrome sia da ricercare nel sovraccarico di tossine presenti nel liquor cefalorachidiano (cerebrospinale) ovvero il liquido nel quale è immerso l’encefalo ed il midollo spinale.
Grazie alle manipolazioni osteopatiche, si può ristabilire la corretta circolazione del liquido, tramite un’efficace azione di drenaggio delle tossine, conducendole all’eliminazione.
Rimedi che possono aiutare nella cura della sindrome da stanchezza cronica
Oltre al trattamento osteopatico la sindrome da stanchezza cronica può essere controllata ricorrendo alla cura farmacologica a base di farmaci antidepressivi (come ad esempio l’amitriptilina) o antidolorifici. È bene ricordare che la somministrazione di tali farmaci deve essere necessariamente monitorata e controllata da un medico specialista.
Benchè non esista una cura ben specifica, è consigliato adottare una serie di rimedi o strategie che possano alleviare o attenuare i sintomi.
Tra questi, è consigliato migliorare il proprio stile di vita, eseguendo attività fisica (da svolgere gradualmente), evitare situazioni particolarmente stressanti, ridurre il consumo di bevande alcoliche o del caffè mangiando leggero e cercare di condurre una quotidianità regolare con orari stabiliti.
Anche la terapia cognitivo-comportamentale potrebbe essere la strada giusta da percorrere, per aiutare il paziente nella gestione e accettazione della sindrome da stanchezza cronica.
Bisogna ricordare che ciascun soggetto presenta la propria problematica in forma differente e distinta: pertanto non può essere applicata la medesima cura a ciascuno. Ciascun paziente necessiterà di un iter terapeutico personalizzato e prescritto da uno specialista affermato.