Generalmente si tende a fare confusione tra osteopata e fisioterapista, considerati da sempre molto simili tra loro. Quali sono le differenze che contraddistinguono queste due figure professionali? Andiamo a scoprirlo nel dettaglio.
Osteopata e fisioterapista
La prima differenza tra l’osteopata ed il fisioterapista sta nel fatto che quest’ultimo è ufficialmente riconosciuto come medico dal sistema sanitario nazionale, quindi può operare fin da subito e senza alcuna limitazione. Discorso diverso per il primo, che, non rientrando nella categoria dei medici, deve necessariamente ottenere la qualifica di fisioterapista per esercitare la professione. Da questo punto di vista l’Italia è in fase di adeguamento nei confronti di paesi come Francia, Portogallo ed Inghilterra, dove l’osteopata è già ampiamente riconosciuto.
Entrando in ambito prettamente medico, la principale differenza tra queste due figure sta nell’approccio verso il paziente. Il fisioterapista cura le patologie a livello locale agendo con terapie fisiche, come i massaggi, mentre l’osteopata tende a lavorare su tutto il corpo prediligendo un approccio più generico e tecniche per modificare la postura. Ma non solo, il primo si avvale anche di macchinari, come gli ultrasuoni o la ianoforesi, mentre il secondo utilizza esclusivamente terapie manuali per far recuperare la piena mobilità al paziente.
Leggi anche: Come curare un trauma maxillo facciale con l’osteopatia
Un’altra importante differenza sta nel fatto che il fisioterapista lavora principalmente con pazienti che devono recuperare da un intervento chirurgico o traumi, mentre l’osteopata si concentra sulla causa scatenante del problema, lavorando su tutto il corpo ed effettuando una diagnosi iniziale basandosi su analisi posturali. Non è raro che le due figure collaborino per trovare percorsi di recupero più idonei alla condizione del paziente, anche dal punto di vista sportivo. Volendo riassumere possiamo dire che queste due professioni trattano le stesse patologie (emicrania, cefalea, dolori alle spalle, articolazioni, vertigini, fischi all’orecchio etc.), ma adottando metodi ed approcci completamente differenti.